Non solo un'interfaccia moderna e l'estrema facilità d'uso: il software IC è un concentrato di tecnologia ed esperienza, come spiega Filippo Bostrenghi, direttore software Intermac.
Oltre 7.000 pacchetti installati in 180 Paesi: iCam è il CAD/CAM più utilizzato al mondo per le applicazioni relative al vetro e i numeri lo dimostrano. Esperienza ed affidabilità sono le caratteristiche che lo hanno reso così popolare e che hanno spinto Intermac a realizzare un software ancora migliore, IC. Il gioco di parole (I see) già presuppone uno scatto in avanti, dall’interfaccia grafica rinnovata, ora ancor più intuitiva e facile da imparare, ad una potenza di calcolo ottimizzata, per ottenere funzionalità e flessibilità di programmazione senza compromessi. Abbiamo chiesto a Filippo Bostrenghi, capo dello sviluppo software Intermac, di raccontarci cosa si nasconde dietro IC.
Da dove si è partiti per dare forma a IC?
«Il punto di partenza è stato innovativo in sé, focalizzando lo sviluppo sulla semplicità di utilizzo: Spesso i software per le macchine erano sviluppati da ingegneri “per ingegneri”: gli applicativi avevano dotazioni molto ricche in termini di funzionalità ma l’approccio a queste funzionalità e il modo di operare non erano ideati per chi poi doveva effettivamente utilizzare il software. Questa complessità rendeva la curva di apprendimento molto alta. Già con B_SOLID, questa modalità di sviluppo ha dato vantaggi nell’utilizzo. Per arrivare al risultato di IC, ovvero5 pulsanti per il lavoro di tutti i giorni, è stato adottato un ulteriore approccio di analisi, studiando sistematicamente le azioni compiute con più frequenza dagli utilizzatori, grazie all’esperienza diretta con i clienti, individuando i passaggi eseguiti più spesso nel lavoro quotidiano come l’importazione di un file ricevuto, le misurazioni effettuate sul campo, oppure lavorazioni di modelli che devono essere parametrizzati. Stando a fianco ai nostri clienti che utilizzano quotidianamente iCam e B_SOLID, abbiamo raccolto nel tempo svariate migliaia di casi di uso. Questa esperienza ci ha permesso di individuare i percorsi caratteristici di utilizzo del software: creo un disegno da misure oppure ho un modello già eseguito e devo arrivare in macchina. In questo modo abbiamo raggiunto la semplicità di utilizzo attuale, soddisfando le principali ed effettive esigenze del cliente. Accanto alla semplicità d’uso, rimane la necessità di accontentare il cliente più esigente ed esperto dal punto di vista della programmazione. In questi contesti apparentemente contrastanti sta la forza di IC, che incorpora iCam ma con un’interfaccia semplificata: nell’80% dei casi, sono sufficienti solo 5 pulsanti per svolgere le funzioni principali e più frequenti, mentre per affrontare il restante 20%, legato alla programmazione avanzata, è sufficiente cliccare un pulsante per avere a disposizione una versione avanzata del software, dotato di tutte le funzionalità per affrontare i progetti più complessi. Ecco come abbiamo vinto la sfida di rendere semplici le funzionalità più frequenti, evitando di fare solo un banale restyling ed eliminando la complessità che risulta inutile nella maggior parte dei casi pratici di utilizzo giornaliero».